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Vijñāna Bhairava – Dhāranā 12 – Śloka 35

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La dodicesima delle 112 tecniche che ci propone il Vijñāna Bhairava (per una introduzione al testo leggi qui) introduce quello che può sembrare un paradosso: esperire lo spazio della pura consapevolezza come colmo di un sottile dinamismo, una vivida capacità percettiva. Un vuoto pieno.

Il testo ci aveva già introdotto una yukti sul canale centrale al verso 28, ma in questo caso si tratta forse di una pratica ancora più sottile e sfidante.

Ecco alcune traduzioni e relativi commenti prima di dedicarci all’a pratica’esperienza.

35. Il canale centrale sta nel mezzo: in virtù di questa Dea, simile a un filamento di loto, dentro la quale è meditato l’etere, risplende Śiva.

Vijnanabhairava. La conoscenza del tremendo – A. Sironi (Curatore) Adelphi, 1989
Commentato come segue: Il canale o vena (nāḍī) centrale è la suṣumnā (qui identificata con la Dea), ove i soffi vitali del prāṇa e dell’apāna confluiscono nel soffio verticale dell’udāna. La potenza del soffio vitale è, come si è visto, assimilata alla kuṇḍalinī.

35. Il canale centrale, che è situato nel mezzo, è sottile come la fibra di uno stelo di loto. Meditando sullo spazio al suo interno attraverso quella dea (dello spazio interiore) Dio viene rivelato.

Vijnana Bhairava: The Practice of Centring Awareness – Swami, Lakshman Joo – Indica Books, 2003
Commentato come segue: Suṣumnā, che è madhya-saṃsthā, si trova nel percorso centrale del corpo. Si dovrebbe concentrare l’attenzione su questa madhya-nāḍī, percependola simile a una fibra di loto (bisa-sūtra), estremamente minuta e sottile. Quando si taglia lo stelo del loto (nadroo in lingua kashmira) e si rivela la sua fibra interna, si deve immaginare che la madhya-nāḍī sia proprio come quella fibra delicata e sottile. Meditando su questa nāḍī, che si estende dalla base fino alla sommità del capo, si scopre la sua formazione sottile e luminosa. Questa meditazione non deve avvenire tramite la mente ordinaria.

35. La madhya-nāḍī1 è situata al centro. È sottile come il gambo di un loto. Meditando sulla vacuità interiore di questa nāḍī, si facilita la rivelazione del Divino2.

Vijnanabhairava or Divine Consciousness: A Treasury of 112 Types of Yoga – Jaideva Singh
Annotato come segue:
1. Nāḍī qui significa “canale prānico”.
2. Prāṇa-śakti risiede nella suṣumnā o madhya-nāḍī. Se si medita sulla vacuità interiore presente in questa nāḍī centrale, le correnti di prāṇa e apāna si dissolvono nella suṣumnā, mentre la corrente di udāna si attiva. In questo modo, la kuṇḍalinī si innalza, attraversa la suṣumnā, perfora i vari centri di energia (cakra) e infine si fonde nel sahasrāra. Lì, lo yogi sperimenta la luce spirituale e si identifica con essa. Questo è il significato della rivelazione del Divino attraverso la forza prānica interiore che risiede nella suṣumnā. […] Questo processo inizia con āṇava-upāya e culmina nello śāktopāya.

Il Canale mediano è situato nel mezzo (tra i due respiri) in una forma (estremamente sottile) come una fibra di loto. Dopo aver meditato su questo come la Dea che è il Vuoto interiore, Dio è illuminato da Lei.

Mark Dyczkowski

Il canale centrale è situato nel nucleo [del proprio essere]. Medita su di esso come se avesse una forma simile a una sottile fibra di loto [e] come se fosse la Dea nella forma dello Spazio più intimo; attraverso di Lei, [l’esperienza di] Dio (cioè, la Luce della Coscienza) si manifesterà.

Christopher D. Wallis

Madhya-nāḍī è l’asse sottile dell’energia che attraversa il corpo. Le esperienze energetiche ed emotive più potenti si verificano lungo questa linea mediana: il cuore, il ventre, la gola, gli organi sessuali e la sommità del capo.

Il commentatore Śivopādhyāya descrive lo antar-vyoma come lo spazio della pura consapevolezza (cidākāśa), uno spazio non vuoto ma colmo di presenza e coscienza. Questa spaziosità, pur nella sua vacuità, è intrisa di una presenza vivida e luminosa. È la Dea stessa, ovvero l’energia dinamica (Śakti) presente nella coscienza. Attraverso questa Dea, e come risultato della pratica meditativa, si manifesta Śiva. Certo non una visione antropomorfa, ma piuttosto la Luce creativa della Consapevolezza.

Sebbene spesso percepita come una realtà mistica riservata a praticanti avanzati, il canale centrale è accessibile a tutti, anche se solitamente viene percepito solo nei punti dove l’energia è più intensa, i cosiddetti cakra. La sfida consiste nel percepirlo lungo tutta la sua lunghezza, dal pavimento pelvico fino alla corona.

Se ti servono indicazioni pratiche, potresti seguire queste:

  • Siediti con la schiena dritta e allungata, mantenendo la mascella rilassata.
  • Posiziona delicatamente il dito medio della mano destra sulla sommità del capo e il dito medio della mano sinistra sul perineo.
  • Percepisci la sottile linea di energia tra le due punte delle dita.
  • Rimuovi le dita e verifica se riesci ancora a percepire quella sottile linea di energia.
  • Ora immagina questa linea come uno stelo cavo al centro e sintonizzati sulla sua spaziosità pura, colma di vivace dinamismo e insieme di tranquilla presenza.

Nota: Le citazioni, eccetto quella di Sironi, sono state tradotte in italiano dalla sottoscritta a partire dall’originale in inglese.

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