Yoga: uno o tanti?

Spread the love

Uno Yoga o tanti Yoga quanti sono i praticanti?

Se lo Yoga ci permette di sperimentare uno stato di pienezza nella nostra vita, le vie per praticare ed avvicinarsi a questa modalità dell’essere sono molteplici. 

La tradizione indiana, estremamente variegata e tutt’altro che monolitica al suo interno, individua strade differenti (yoga marga), ad esempio:

  • Hatha yoga – yoga della forza – di derivazione tantrica, è un approccio che lavora con il corpo,
  • Jnana yoga – yoga della conoscenza, 
  • Bhakti yoga – yoga della devozione, 
  • Karma yoga – yoga dell’azione disinteressata, 
  • Krya yoga – yoga dell’azione rituale, 
  • Tantra yoga – yoga della espansione,
  • Mantra Yoga (che utilizza effetti sonori e vibratori),
  • Raja Yoga (lo Yoga regale codificato da Patanjali).

Ma anche:

Solitamente si sceglie una delle vie a scapito delle altre, invece che armonizzarle integralmente in una sintesi.

Lo Yoga per come qui lo intendiamo si propone di riportare “integralmente” nel vivere quotidiano quelle conquiste fisiche, emozionali, mentali e spirituali cui si arriva percorrendo i vari Yoga marga.

Le pratiche attraverso cui questo percorso si esprime sono principalmente:

  • asana (posture del corpo – il corpo fisico, per la maggior parte delle persone è il punto di partenza più pratico e familiare – Il corpo gradualmente diventa più flessibile e si irrobustisce, si stabilizza una postura corretta e migliorano le asimmetrie e debolezze a carico della colonna vertebrale e delle articolazioni),
  • pranayama (controllo del respiro o soffio vitale – la respirazione, da affannosa, corta e bloccata quale è comunemente, può lentamente sbloccarsi, diventare più libera e  profonda, promuovendo uno stato d’animo tranquillo e un maggior equilibrio interiore),
  • mudra (sigilli, gesti, simboli)
  • bandha (legami, contrazioni muscolari)
  • shatkarman (pratiche di purificazione)
  • mantra (inni, formule o parole sacre)
  • pratyahara (ritiro dalle impressioni sensoriali), 
  • dharana (concentrazione),
  • dhyana (meditazione).

Nel quotidiano la pratica si accompagna anche ad uno stile di vita in armonia con i principi delle leggi universali di Yama (astinenze) e Niyama (osservanze), che stabiliscono le basi etiche e l’atteggiamento del praticante.

L’esplorazione in queste pagine è proposta alla luce dello Yoga Tantrico non duale del Kashmir, via di incomparabile raffinatezza, secondo gli insegnamenti di Eric Baret, allievo e testimone della presenza di Jean Klein. 

Quello che accade è scoperta di spazi di non appropriazione, di un non sapere, che libera il corpo e il respiro dalla restrizione dei confini stabiliti da una memoria.